DI GIOELE AMICI SIAM
( per chi è andato senza stringere una mano )
Raccontarsi serve ad allenare la memoria, a non perdere il contatto con la propria storia. Ricordare il proprio nome significa rinnovare la propria identità attraverso le vite degli altri, di chi ci ha accompagnato nel nostro cammino di vita, di chi ci sta a fianco ora, di chi ci sarà, di chi non c’è più.
E questo cammino attraversa anche piccoli luoghi, intimi, famigliari spazi esistenziali dove il significato delle cose, dei gesti e delle idee prende vita insieme agli altri.
Lo spettacolo, scritto e musicato interamente da Gio Bressanelli, dove la memoria letteraria de “ Il treno” è interpretata ed elaborata da Luigi Ottoni , segue la sapiente regia e i video di Elisa Tagliati e si avvale della preziosa partecipazione al pianoforte di Mattia Manzoni.
Gio ritorna quindi in un piccolo luogo dove tante cose sono successe, non solo a lui ma a intere generazioni, per parlare di memorie legate al territorio ma anche di memorie collettive, di nomi di chi ha lasciato questo luogo tempo fa, di vite che nascono e viaggiano verso il futuro, di amori racchiusi in un blues o in un giro di valzer.
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